Do you want a piece of ME?
Apro il post di oggi con un tributo alla mia amica Britney, con la quale, da sempre avverto un legame fisicamente incompiuto, ma spiritualmente indissolubile di cui per ora solo una delle due parti è cosciente.
Questo legame era arrivato anche a deviarmi tricologicamente verso la ''Blond ambition'', ma è stato tanto tempo fa e pure mia madre diceva che stavo male, quindi, tant'è.
Oggi, insomma, si parla solo di me;
so che molti dei miei conoscenti reagirebbero a questa frase con un ''ma vaaa??!!'', ma il bello di avere un blog sta anche nel fatto che nessuno può interromperti quando parli.
In questo momento mi trovo a Firenze, dopo qualche giorno di trasferta in diverse città toscane e pronta a ripartire domattina per un altro servizio fotografico, 'sta volta a Bologna.
Accanto a me, sul morbidissimo divano in pelle nera, una fumante e meritata pizza (il mio piatto preferito), dopo giorni di pasti frugali a base di schifezze da set (una manna per la ritenzione idrica) ed il mio cellulare, un nokia risalente al 1930, unico sopravvissuto al ''lancio dell'oggetto che ti capita a tiro'', sport in cui ho raggiunto livelli e riconoscimenti di caratura internazionale, grazie ad una naturale attitudine all'impulsività.
Adesso che lo guardo bene, non è un nokia, è un samsung; in ogni caso è di quei carretti che non han nemmeno la fotocamera per farsi le fotine da bimbominkia.
La foto in alto invece è un ricordo, scattato la notte di capodanno di qualche anno fa.
E questa foto parla di me.
Dice che all'apparenza posso sembrare altezzosa, quando in realtà spesso sto solo pensando ai fatti miei.
Dice che amo Tiffany, ma che la collana l'ho persa, perchè sono la persona più sbadata che potete incontrare.
Dice che porto sempre (o quasi) la coda di cavallo e che se qualcuno osa toccarmi i capelli, rischia la vita (potrei stilare una lista di testimoni d'una certa importanza numerica).
Dice che posso sembrare triste e dice anche che spesso lo sono.
Dice che amo il nero, il classico, l'elegante, ma io aggiungo che, crescendo, ho imparato ad amare le t-shirt, le scarpe più sportive e a preferire il burrocacao al rossetto rosso ed alle unghie laccate.
Sono le undici meno venti ed io non mi sono ancora struccata, ne' fatta la doccia... sono in questo appartamento e il ticchettio di un orologio, che mi guarda fissa da quando son rientrata, scandisce il tempo e mi ricorda che domattina devo alzarmi presto.
Tutto tace a parte il continuo ''tic tac'' e, anche se mi ritrovo in compagnia dei miei pensieri, non mi sento sola.
Forse perchè son tanti e rumorosi.
Forse perchè non ho poi più tanta paura di starli a sentire.
Scrivi molto bene, e questo post e' di una sincerita' e semplicita' molto belle!
RispondiEliminaChe bel traguardo le ultime frasi del post! Continua così!
RispondiEliminaBrava Manu. Sei sempre particoolarmente sensibile. Spero che questa tua bella e dolce qualità, ti porti tanti sorrisi nella vita. Buon lavoro e buon blog!!
RispondiEliminaChe bello questo post Manu.. davvero.. molto molto bello!
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